Mi chiamo Fernanda Salvatori e con mia figlia Gaia Brizzi, pochi anni fà, abbiamo iniziato la nostra storia d’allevatori.
Pensate che da bambina avevo paura dei cani. Poi mio marito, dopo la nascita del nostro primo figliolo, m’impose la presenza di un cane sia perché voleva che il bambino non temesse i cani, sia perché stavamo per trasferirci da un appartamento ad una villa e un cane da guardia sarebbe stato utile.
Scegliemmo una piccolissima femmina di boxer. Era talmente piccola che mi convinsi che non poteva farmi del male. Le mie paure svanirono ed incominciai ad apprezzare tutto quello che i cani sanno darci.
Dal 1969 al 1994 abbiamo avuto vari cani che accudivamo ed accudiamo con affetto.
Tuttora, oltre quelli dell’allevamento, ne possediamo due.
Nel Maggio del 1994 siamo stati in Sicilia per un ciclo di cure termali. Mia figlia, appassionata d’equitazione, ha frequentato un maneggio chiamato SISA. Il giorno in cui siamo arrivati la moglie dell’istruttore aveva portato al maneggio una femmina “alaskana”, trovata vicino a dei cassonetti in un paese vicino. L’aveva scambiata per un cane del maneggio, l’aveva chiamata e questa le si era infilata in macchina. Scoperto l’errore al maneggio, fecero di tutto per risalire all’eventuale proprietario ma la canina non era tatuata.
Furono avvertiti i vari veterinari della zona. La canina doveva trovare una sistemazione e dato che nessuno era disposto a prenderla decidemmo di adottarla noi e la chiamammo “Astrid”.