“La mia vita non proprio perfetta”

Un articolo di Chiara Gusmini

 “Okay, ammettiamolo: mi apposto nei caffè di lusso per scattare foto da mettere su Instagram. C’è qualcosa di male? Non scrivo che ho bevuto quella cioccolata. Scrivo “Guardate: cioccolata calda!”. Se poi la gente ne deduce che sia mia… Beh, fatti loro.”

Ammettiamolo, sono un’intellettuale. Ma non ho sempre bisogno di letture da topo di biblioteca. A me piace ridere. Certo, con stile, ma di gusto. Ho scoperto Sophie Kinsella in tempi non sospetti, come piace a me, fuori dal delirio suscitato da “I love shopping”, fuori da ogni moda. La signora Kinsella, pseudonimo di Madeleine Wickham, giornalista laureata in economia e filosofia al New College di Oxford, il cui cervello e la cui cultura sono un’ottima garanzia, oltre alla verve, di una lettura leggera, ma non scontata, è sempre un porto sicuro nelle giornate piovose, noiose, grigie, del meteo e dell’anima. È gioiosa e confortante come una tazza di cioccolata. L’altro giorno, in libreria, mi è capitato sottomano “La mia vita non proprio perfetta” e, dal momento che avevo bisogno di condividere l’imperfezione della vita con qualcuno che ne sapesse intravedere il lato comico, la scelta mi è sembrata ineccepibile.

  • La protagonista
  • Katie è una ragazza di il cui sogno è diventare il prototipo della perfetta londinese. Adora la vita della metropoli scintillante, ma non se la può permettere. Fa fatica ad arrivare a fine mese, tra stage mal pagati e lavori a termine è sempre al verde, vive in uno spazio minuscolo condiviso con due coinquilini strambi, si veste con abiti comprati al mercato delle pulci, si raziona il cibo, impiega ore per raggiungere il posto di lavoro, affrontando ogni giorno una giungla urbana, ma nonostante tutto resiste. Ristoranti alla moda, tazze di cioccolata calda in bistrot eleganti, quartieri pittoreschi, skyline londinesi da favola: Katie fa credere a tutti di avere una vita invidiabile, postando su Instagram foto modaiole, ma la verità è mestamente un’altra. Lei vorrebbe diventare come Demeter, la sua responsabile nella famosa agenzia di marketing in cui lavora: una quarantenne realizzata nella professione e nella vita, piena di glamour e self confidence. Ma quando improvvisamente Katie rimane senza lavoro, è costretta a tornare a vivere dai genitori nel Somerset. Mortificata, vede svanire i suoi sogni, ma la partita è tutta da giocare.
  • Il romanzo
  • “La mia vita non proprio perfetta” è una commedia agrodolce che gioca con acume sul tema dell’apparire.

    “La mia vita non proprio perfetta” contiene tutti gli ingredienti dei migliori romanzi dell’autrice: ironia, prosa coinvolgente, avventure che riescono a essere allo stesso tempo verosimili e irreali, personaggi femminili intelligenti e che non si arrendono e, ça va sans dire, una storia d’amore contemporanea, quella col classico uomo che non sa cosa vuole.

    “La mia vita non proprio perfetta” è un romanzo fluido, da leggere tutto d’un fiato, con un sorriso stampato in faccia, che ci ricorda di non rinunciare mai ai nostri sogni. E se le cose non funzionano la prima volta, la soluzione migliore è pensare fuori dagli schemi e provarci di nuovo. Soprattutto, la vita perfetta non esiste.

  • Riflessioni
  • Riflessione interessante, in un mondo ambiguo come il nostro, dominato dai social, in cui ancora più di qualcuno si fa abbindolare dalle vite scintillanti degli altri, per come sono raccontate su una pagina Instagram. Alcuni dicono che la Kinsella abbia perso il suo tocco. Personalmente le concedo di evolversi. A volte diventa un po’ troppo descrittiva, come se dovesse riempire di parole i buchi della trama. Resta che ho letto un libro che mi ha dato quello che volevo: arguzia, risate, spensieratezza. Non è forse il libro più brillante che l’autrice abbia sfornato, ma mi ha sfamato: nel suo genere, la signora Wickham, ha solo da insegnare.

 

 

 

Titolo: La mia vita non proprio perfetta

Autore: Sophie Kinsella

Anno Pubblicazione: 2017

Genere: Romanzo rosa

Ritorna alla Home